microblanding controindicazioni

 

Molti di voi si chiederanno se il microblanding ha delle controindicazioni, soprattutto dopo aver letto in rete storie di persone, perlopiù donne, che si sono trovate a fare i conti con problemi, a volte anche gravi, dopo essersi sottoposti a uno di questi trattamenti.

Il microblading è quindi pericoloso? No, se effettuato da professionisti certificati, che possono dimostrare di aver imparato questa tecnica estetica da istituti o Master riconosciuti e che posseggono tutte le autorizzazioni legali e igienicosanitarie per esercitare la propria professione. 

Il microblading, infatti, rientra nella categoria medica di ‘intervento invasivo’, ovvero che prevede l’inserimento di un corpo esterno nell’organismo, ma non occorre allarmarsi perché si tratta di un trattamento a bassissima invasività. Viene utilizzato uno strumento dotato di sottilissimi aghi per effettuare micro-tagli sulla superficie della pelle per depositare così del pigmento biocompatibile nello strato più superficiale dell’epidermide. Questi pigmenti, proprio perché biocompatibili, verranno smaltiti nel tempo (tendenzialmente 24 mesi) in maniera del tutto naturale e senza effetti collaterali per l’organismo.

Tutti gli strumenti e componenti del microblanding devono essere sterili 

Il rispetto delle normative igienicosanitarie deve essere assoluto, infatti tutti gli strumenti e componenti devono essere sterili e per questo motivo tutto ciò che va a contatto diretto con la pelle del paziente deve essere monouso. Un professionista deve aprire le confezioni sigillate davanti agli occhi del suo cliente per rassicurarlo sulla sicurezza del trattamento e questo non vale solo per i microaghi, ma anche per le confezioni di pigmento utilizzato.

Controindicazioni del microblanding

Da parte sua il cliente avrà il dovere di segnalare all’operatore particolari situazioni immunitarie. Ad esempio, questo tipo di trattamento non può essere effettuato su soggetti affetti da malattie che hanno effetti su coagulazione e pressione sanguigna, disturbi epidermici (eczema, psoriasi, infiammazioni attive) e chi ha effettuato iniezioni di Botox nei 30 giorni antecedenti alla procedura.

È quindi fondamentale rivolgersi ad un professionista che svolgerà il lavoro con competenza e tenendo sempre ben presente il benessere del suo cliente.